#11 | ABITANTI
Tra santi, beati e criminali
Tra santi, beati e criminali
R. passa dalla Portineria per caso, legge del servizio di S.O.S. tecnologia sul totem e improvvisamente parla “Che posto strano qui! Ma non si vendevano i giornali? domanda sogghignando mentre si accomoda al tavolino un pò sperso, “…forse voi potete aiutarmi. Dovrei tradurre e modificare una pagina sul web che mi appartiene. Purtroppo non ho né un computer né una connessione.” Intanto tira fuori dalla tasca un foglio accartocciato e comincia a dettare alcune cose da scrivere.
R. ha 56 anni, è alto e snello, porta un giubbotto di jeans e scarpe da ginnastica lise, parla veloce e ha tantissime cose da dire. I suoi capelli stanno diventando quasi tutti bianchi ma sembra ancora un ragazzo in cerca di avventure.
E’ nato a Barletta ma non ci torna da tanto tempo, ha passato la sua vita ricercando la verità e i luoghi della giovinezza del protagonista di un libro, il suo libro, quello che ha scritto molti anni fa. R. scrive ancora ed è interessato alle vite di santi e beati. “Conoscete la storia di Jacques Feches? È stato un criminale francese… ” ci dice “… era laico, ma poi si convertì in carcere, venne ghigliottinato a 27 anni a Parigi. Ma questa non è tutta la verità…” dice sospirando.
“E’ una lunga storia molto interessante ma adesso non ho tempo per parlarvene, vi porterò il libro e tornerò a sistemare alcune cose sul cellulare…”
R. sta circa mezz’ora in Portineria con noi. Da una settimana ripassa quasi tutti i giorni. Ci racconta del suo desiderio più grande: tradurre quel libro in italiano.
La Portineria è un luogo dove transitano le storie, e si sa che quando le storie si trovano bene tornano a raccontarsi. Per molte persone passare da qua significa avere sempre qualcuno pronto ad ascoltare.